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Il Nullafacente

A proposito di questo spettacolo

Michele Santeramo, uno degli autori italiani più interessanti del momento, Premio Hystrio per la drammaturgia nel 2014, ritrae un vero e proprio nullafacente. In un tempo che richiede prestanza, efficienza, ritmo, lavoro e programmazione, in un mondo che si muove con la sua morale, la sua etica e le sue regole, il Nullafacente e sua moglie sono immobili. Intorno a loro il Fratello, il Medico, il Proprietario, tutti rappresentanti a diverso titolo di quel mondo dal quale il Nullafacente vorrebbe star fuori e dal quale di fatto sta fuori.
Secondo il Nullafacente c’è una sola partita che val la pena giocare: quella con la morte. Disporre del proprio tempo è l’unica maniera per provare a giocare quella partita ineluttabile e inguaribile. Disporre di ogni minuto, di ogni secondo, senza che nulla inquini lo scorrere, sempre più lento, del tempo, il godere, sempre più profondo, dei momenti. La sua teoria è diventata pratica, e se solo il Nullafacente e sua Moglie non fossero delle persone, con tutte le debolezze, le tenerezze e i desideri del genere umano, sarebbero riusciti nel compito estremo di essere felici.
«Questo testo è il tentativo di mettere in scena un pezzo della vita di questi personaggi – afferma Santeramo – ciascuno con la sua ossessione, il suo punto di vista, il suo comportamento. Scriverlo è stato ed è ancora, per me, il continuo e quotidiano riflettere su cosa sia giusto fare per stare bene. Ma il Nullafacente, un giorno, ha voluto correggermi e mi ha detto: “Caro mio – siamo ormai in confidenza -, tu sbagli domanda; quella giusta sarebbe: cosa, ogni giorno, NON devo fare, per stare bene?”».

Durata: 70 minuti

Dati artistici

di Michele Santeramo
regia e spazio scenico Roberto Bacci
con Michele Cipriani, Silvia Pasello, Francesco Puleo, Michele Santeramo, Tazio Torrini
musiche Ares Tavolazzi
luci Valeria Foti, Stefano Franzoni
assistente alla regia Silvia Tufano
produzione FONDAZIONE TEATRO DELLA TOSCANA

foto di Guido Mencari