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Oblivion: The Human Jukebox

A proposito di questo spettacolo

The Human Jukebox un articolato mangianastri umano: dopo aver sintetizzato, stritolato e rimixato i classici della letteratura, gli Oblivion stravolgono la tradizione della musica italiana. In un montaggio di incroci azzardati, mash-up, parodie, duetti impossibili e canzoni strampalate, i cinque artisti coinvolgono il pubblico, chiedendo alla platea quale artista imitare. Un flusso di note e ritmi infinito, dai Ricchi e Poveri ai rapper, da Ligabue ai cori gospel, da Sanremo a X Factor: un vero e proprio “cinque contro tutti” per gli artisti, lanciati dalla rete nel 2009 grazie al micro-musical I promessi sposi in 10 minuti. Una playlist vivente che scatena energiche risate oltre che interminabili richieste di bis. Maurizio Porro ha scritto sul Corriere della Sera: «È tra i migliori show offerti dagli Oblivion che da anni puntano alle canzoni come reagente e specchio culturale con gran voglia di spasso non sempre innocente. I cinque folli entertainer-cantanti- attori, professionismo e tempismo a cinque stelle, fra cubi alla Rubik-Mondrian, chiedono alla platea chi devono imitare, innescando un gioco di bigliettini allegro e contagioso. Inizia così un montaggio, di relazioni pericolose, incroci azzardati, scratching, utilizzando le risorse e le provviste dello spirito di osservazione: si parte con un tutto Sanremo e si prosegue coi rapper, il trio Lescano, Morandi, Queen, Bach, Ligabue, i Cetra, Mina, Zero, Al Bano con Romina versione moscovita, a spasso nel tempo, nelle mode, nelle note».

Durata: 1 ora e 30 minuti

Dati artistici

gli Oblivion sono Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli
consulenza registica Giorgio Gallione
musiche Lorenzo Scuda
testi Davide Calabrese e Lorenzo Scuda

foto di Angelo Redaelli