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Anastasia, Genoveffa e Cenerentola – favola per bambini e adulti

A proposito di questo spettacolo

ERT / Teatro Nazionale presenta a Cesena il lavoro di Emma Dante, pluripremiata regista che nel corso della sua carriera artistica ha esplorato e sperimentato vari generi e linguaggi, mutando continuamente prospettiva: dal teatro di prosa, all’opera fino alle fiabe. Le storie che l’artista siciliana porta in scena sono adatte a bambini e adulti e ripercorrono le trame conosciute all’interno della quali affiorano anfratti misteriosi, suggestioni inedite, parole nuove per divertirsi. Emerge un’autentica vocazione per fate e principesse, orchi e streghe, che incarnano le tensioni del presente e rinnovano l’invito a non arrendersi alla superficie delle cose.

Anastasia, Genoveffa e Cenerentola – favola per bambini e adulti è l’ultimo appuntamento in cartellone della personale a lei dedicata.

All’interno della casa dove Cenerentola fa da sguattera, la matrigna e le due sorellastre si presentano in maniera totalmente diversa da come invece appaiono all’esterno. A casa sono sciatte, malvestite, trasandate e per di più comunicano tra loro in un dialetto ricco di parole ed espressioni accese. Ma quando entrano a stretto contatto con l’alta società, negli ambienti aristocratici, i loro modi diventano raffinati e sensibili. Le tre arpie si riempiono la bocca di citazioni in francese, mostrando grande rispetto per le regole del galateo. La stessa cosa fa il principe: il suo disagio lo esprime in dialetto come se il dialetto fosse la lingua privata con cui i personaggi possono dire in tutta franchezza ciò che pensano. Ma anche la lingua della vergogna, quella che non si può, non si deve parlare in pubblico.
Cenerentola è l’unica a usare sempre lo stesso linguaggio proprio perché non ha niente da nascondere: la sua disperazione è alla luce del giorno e la sua indole è nobile e gentile sia all’interno che all’esterno della casa.
Tutto è giocato tra il dentro e il fuori di un paravento che definisce i luoghi dove si svolge l’azione. Ciò che non si vede è magico, ciò che è alla portata degli occhi è invece reale.
Credo che sia più interessante sviluppare e stimolare la fantasia dei bambini attraverso un gioco di apparenze ed evocazioni. La bacchetta magica della fata non è potente quando trasforma la zucca in carrozza ma bensì quando ristabilisce la giustizia e aiuta l’amore a germogliare.

La stessa cosa vale per il linguaggio: le parole dialettali, soprattutto di un altro dialetto, sono più misteriose, incomprensibili ma accattivanti nella danza e nel canto delle vocali. I bambini sanno lasciarsi andare all’esercizio della fantasia e bisogna aiutarli a praticarlo offrendogli la possibilità di rielaborare a modo loro le storie che ascoltano dagli adulti. Certo, gli indizi, il sentiero da seguire, la guida sono importanti ma il resto lo devono fare i bambini.
La favola ha due morali.
La prima è: bisogna essere la stessa persona sia dentro che fuori dalle mura di casa, con una coerenza costante e duratura, senza vergogna delle proprie radici e della propria identità.
La seconda è: i cattivi non devono diventare eroi né tanto meno possono rimanere impuniti.

Per un pubblico dai 6 anni in su
nell’ambito della Personale Emma Dante per le bambine, bambini e famiglie

Dati artistici

testo e regia Emma Dante
scene e costumi Emma Dante
con Martina Caracappa, Italia Carroccio, Davide Celona, Federica Greco
luci Gabriele Gugliara
organizzazione e distribuzione Daniela Gusmano
produzione Sud Costa Occidentale

foto di Carmine Maringola