Diario di una casalinga serba
A proposito di questo spettacolo
Angelka, giovane donna serba, ripensa alla sua vita, come guardandosi allo specchio. La sua infanzia nella Jugoslavia di Tito, la sua adolescenza, l’età adulta nella Serbia di Slobodan Milosevic. «Come si fa a distruggere un paese così bello?» si domanda.
Dal romanzo di Mirjana Bobic Mojsilovic, trenta anni di storia, la presa di coscienza di un’intera generazione.
Un mangianastri. Gli anni ‘60-‘90. Un foglio. I giornali. Le parole. I telegiornali. Essere sulle bocche del mondo. Essere una Nazione. Essere piccoli, essere adulti. Essere Angelka. Una donna. Abitare il confine, la linea che demarca la civiltà dalla paura, la paura di non esser riconosciuti, la paura di esser taciuti. L’Italia del sogno, del divenire, del fluire dell’incontro, giochi, profumi, vacanze, canzoni, pizza, ritorno. Una casa aperta sul mondo. Una casa per una casalinga. Ma Angelka non si prende cura dell’andamento familiare e dei lavori domestici. Angelka recita, balla, canta, azzera i respiri e Angelka ride, si fa beffarda fool dei luoghi comuni del mondo, legge gli elenchi di chi ha perso tutto, mentre l’Occidente che bussa, bombarda, Angelka guarda il pubblico, cerca in quei corpi al buio, il ricordo di una finestra.
Fiona Sansone
Dati artistici
Si ringrazia Centrale Preneste Teatro/Ruotalibera Teatro
foto di Arianna Massimi e Luca d’Agostino