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Femmine d’Onore

A proposito di questo spettacolo

L’ultima regia di Gianfranco Rimondi prima che la sua vista si offuscasse completamente impedendogli di lavorare sul palcoscenico. Il testo, del 2010, nasce da una lunga ricerca storiografica: documenti e testimonianze reali, rivisti e riadattati per la scena, con lo scopo di dare parole e versioni, qualche volta contraddittorie, a quelle donne che hanno vissuto in pieno le vicende, familiari e non, di una condizione umana ancora tutta da definire.

Benedetta, Elisabetta, Carmela, Maria Annunciata, Rosalia, sono le protagoniste di piccole-grandi storie di vita vissuta all’interno del groviglio non solo malavitoso, ma anche proiezionate ad un desiderio di cambiamento, di rifiuto costante di un ruolo subalterno alla prepotenza ‘maschile’ dei capi delle varie organizzazioni (mafia, camorra, ‘ndrangheta).

Chiaramente le loro ‘storie’, le loro confessioni, nello spettacolo non corrispondono a situazioni, a nomi, a luoghi reali, ma sono stati ‘elaborati’ dal drammaturgo, per sintetizzare la condizione femminile controversa, la fatica e la speranza di un cambiamento culturale e necessariamente politico-sociale da parte di quelle donne, che per prime stanno combattendo contro lo sfruttamento e contro la criminalità organizzata, sia nel Sud che nel Nord Italia.

Dati artistici

drammaturgia Gianfranco Rimondi
con Luisa Vitali, Simona Sagone
musiche originali Salvo Nicotra
regia Gianfranco Rimondi
produzione Associazione Culturale Youkali e Associazione Rimacheride