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Gershwin Suite / Schubert Frames

A proposito di questo spettacolo

Nelle note di Gershwin, musicista tra i più rappresentativi del Novecento, si riflette lo spirito del tempo in cui sono state create, con gli umori e le atmosfere degli Anni Ruggenti.
Gershwin Suite parte dalle più accattivanti pagine del compositore, come Summertime e Rhapsody in Blue, e dalle suggestioni delle opere di un altro grande artista americano del ‘900, il pittore Edward Hopper.

La coreografia trae ispirazione dal collegamento tra i brani e vari quadri – New York Movie, Soir Bleu, Summer in the City, People in the sun –, “inquadrature” che in maniera poetica ed evocativa rappresentano momenti di vita quotidiana.
«Sono stato attratto» dice il coreografo «dalla capacità del pittore di costruire atmosfere e sfumature che tratteggiano risvolti e segreti della condizione umana».

La musica di Gershwin nelle sue varie sfaccettature: dai brani più euforici e brillanti a quelli intimi romantici, sensuali e seducenti. Salda il tutto la composizione originale di Stefano Corrias, un tappeto musicale che conferisce unità al ricco mosaico di pezzi, ora traboccanti dinamismo, ora pienamente lirici, sospesi nel ripensamento e nella malinconia.
Nella coreografia, l’intimità dei passi a due e degli assoli si alternano alle scene di insieme, dove voglia di vivere e riscatto dal quotidiano prendono il sopravvento.

Un collage di celebri brani di Schubert fa da colonna sonora a Schubert Frames, coreografia dedicata alle molte anime dell’uomo contemporaneo: un racconto astratto di solitudini e anime affini, in un’epoca come la nostra, stanca, torbida, disincantata, tormentata da un malessere che si respira nell’aria, ma anche ansiosamente alla ricerca di un senso e di una speranza di felicità.

Schubert Frames è un lavoro denso di immagini poetiche, che diventano tutt’uno con la musica: sono scene in movimento, in cui ci si sofferma soprattutto sul momento del ritorno. La felicità è una casa in cui tornare, magari cambiati, incuranti della velocità accelerata di un presente che rischia di farci rimanere indietro e di un futuro che magari si ha paura di esplorare.

Nessuno meglio del compositore viennese ha saputo interpretare i sentimenti contrastanti d’amore. Alle sue note Enrico Morelli affida la sua scrittura scenica, che non ha alcuna ambizione descrittiva ma vive dell’ispirazione musicale, in un andare e venire fra crescendo e diminuendo, a rivelare interi universi e legami segreti.

Dati artistici

coreografie di Michele Merola ed Enrico Morelli
produzione MM Contemporary Dance Company
coproduzione Teatro Ristori di Verona
con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Teatro Asioli di Correggio, Centro Permanente Danza - Reggio Emilia
partner tecnico Pro Music

Schubert Frames
coreografia Enrico Morelli
musica Franz Schubert
disegno luci Cristina Spelti
costumi Carlotta Montanari
interpreti MM Contemporary Dance Company (9 danzatori)

Durata: 31 minuti

Gershwin Suite
coreografia Michele Merola
musica George Gershwin, Stefano Corrias
disegno luci e ideazione scenografie Cristina Spelti
realizzazione scenografie Alice De Lorenzi
costumi Carlotta Montanari
adattamento musiche e recomposing Stefano Corrias
assistente alla coreografia Paolo Lauri
interpreti MM Contemporary Dance Company (9 danzatori)

Durata: 40 minuti

foto di Riccardo Panozzo