Il Trovatore
A proposito di questo spettacolo
Molto si è detto a proposito della scarsa verosimiglianza della trama del Trovatore. Forse troppo, considerato che da difetti del genere non è esente la maggior parte dei libretti d’opera. Ma, se anche fosse, questo non farebbe altro che evidenziare ancor più la genialità di Verdi, il quale, pur partendo dal consueto triangolo sentimentale e pur procedendo per schemi tradizionali (quadri, duetti, cabalette), riesce a ottenere una tinta musicale uniforme, una perfetta pregnanza drammaturgica e un inedito approfondimento psicologico dei protagonisti.
Per la messinscena, ho scelto un allestimento che, pur rimanendo nell’ambito dell’impianto fisso (e, in genere, nel solco della tradizione), evidenzi la perenne oscurità della notte, i riflessi della fiamma, il clangore delle spade, l’aroma del vino, il peso delle catene, la tela grezza e ruvida, il caldo sangue… La materia, insomma, da cui prorompono le passioni travolgenti di cui è pervaso, seppure elegantemente, in modi scultorei, tutto il dramma con la sua immortale musica.
Pierluigi Cassano
Dati artistici
scene e direzione di produzione Carlo Guidetti
costumi Arte Scenica Reggio Emilia
coordinamento artistico Carlotta Arata
coordinamento musicale Antonio Braidi
maestro alle luci Marco Ogliosi
capo squadra tecnica Gabriele Sassi
assistente ai costumi Claudia Lusuardi
segreteria organizzativa Elena Cattani
produzione Fantasia in RE