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Littoral

A proposito di questo spettacolo

Il giovane Wilfrid si trova di fronte ad un compito inaspettato: seppellire il corpo del padre che non ha mai conosciuto. Inizia da qui un percorso ironico, grottesco e a volte surreale in cui il protagonista si muove nei meandri della sua memoria accompagnato da un fantomatico cavaliere – memoria della sua infanzia perduta – da una troupe cinematografica, che continuamente interrompe la sua ricerca cercando di fissare i suoi ricordi in un montaggio filmico, e dallo stesso padre ormai defunto che, come il fantasma di Amleto, lo accompagna verso il luogo della sepoltura, la terra natia dei suoi avi. Qui, in un luogo abbandonato e distrutto dalla guerra Wilfrid incontra altri ragazzi come lui, altri giovani che hanno perso il Padre e che per diventare gli uomini di domani devono fare i conti col proprio passato.
Attorno al protagonista di Littoral ruotano tre personaggi fondamentali della letteratura e del teatro occidentali: Edipo, Amleto, e Il principe Myskin de L’Idiota: personaggi che portano sulle spalle, più o meno consapevolmente, il peso dell’Eredità.
Il testo di Wajdi Mouawad è una profonda riflessione su uno dei temi fondanti di ogni società, ovvero il rapporto tra Padri e Figli, tra Tradizione e Innovazione, tra Passato e Futuro; per questo simbolicamente il Padre rappresenta la responsabilità dello stare nel mondo, la linea guida, la direzione da intraprendere. Ma quale è oggi questa direzione? Che mondo ci hanno consegnato i nostri Padri? Quali sono le nostre responsabilità rispetto al domani? 

Dati artistici

di Wajdi Mouawad
traduzione Giulia Pizzimenti
regia Vincenzo Picone
con Davide Gagliardini, Silvia Lamboglia, Nicola Nicchi, Luca Nucera, Gian Marco Pellecchia, Giulia Pizzimenti, Massimiliano Sbarsi
scene Mario Fontanini
luci Luca Bronzo
assistente alla regia Mattia De Luca
produzione Fondazione Teatro Due

 

foto di Francesco Bianchi

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