Stiamo caricando

Otello

A proposito di questo spettacolo

Rileggere Otello spogliandolo della “tradizione”, tornare al cuore del meccanismo drammatico e delle parole: parte da queste premesse il lavoro su Shakespeare che Elio De Capitani ha iniziato con il Sogno, proseguito con Amleto e il Mercante di Venezia e che per questo spettacolo ha pienamente condiviso con Lisa Ferlazzo Natoli. I due registi hanno portato in primo piano il nodo indissolubile tra l’io e l’altro, tra il simile e il dissimile che in questo testo, perturbante come un racconto di suspense, si fa tragedia della gelosia e del sesso, dei rapporti inter-razziali e culturali, del dubbio e della potenza manipolatoria delle parole.
L’Otello di De Capitani è un Otello contemporaneo, che deriva l’ispirazione dalla traduzione originale di Ferdinando Bruni, traduzione libera da ogni inclinazione letteraria e molto attenta ad alternare i toni della lingua alta e di quella bassa avvicinandosi alla viva fluidità della lingua parlata.
«Mettere in scena “Otello” oggi – hanno dichiarato De Capitani e Ferlazzo Natoli – è un modo per fare i conti con la singolare attrazione che la vicenda del Moro esercita verso tutti noi, come un congegno misterioso messo lì per ‘innescare’ una risposta emotiva sui presupposti ideologici e i fantasmi dell’inconscio collettivo con cui una società costruisce i propri parametri proiettando ‘fuori di sé’, sullo straniero, tutto ciò che ha di inconfessabile: moralismo puritano, vouyerismo sessuale e sessuofobia, per dare fondamento e giustificazione alla propria xenofobia, alla misoginia e alle tante forme d’intolleranza sociale e privata di cui si compone».

Durata: 3 ore più intervallo

Dati artistici

di William Shakespeare
traduzione Ferdinando Bruni
regia di Elio De Capitani e Lisa Ferlazzo Natoli
scene e costumi Carlo Sala
musiche originali di Silvia Colasanti
con Elio De Capitani, Federico Vanni, Emilia Scarpati Fanetti, Cristina Crippa, Angelo Di Genio, Alessandro Averone, Carolina Cametti, Gabriele Calindri, Massimo Somaglino, Michele Costabile
luci Michele Ceglia
suono Giuseppe Marzoli
produzione TEATRO DELL’ELFO
con il sostegno di FONDAZIONE CARIPLO