Rossini Ouvertures
A proposito di questo spettacolo
Nella parte conclusiva della sua esistenza, Rossini, nelle sue lunghissimi notti, sempre più insonni, viveva ormai in due mondi – la realtà della malattia fisica e della morte imminente, e la dimensione ancora edonistica della ricerca del piacere e della creatività artistica –, due mondi che a momenti si avvicinavano, quasi si toccavano, e che solo la sua infinita capacità di creare, la sua passione per il godimento fisico, sensoriale, per la cucina, per il sesso, riuscivano a tenere insieme, anestetizzando quello che stava accadendo nel suo corpo nella sua mente. La sua era musica estrema. Il segno di una forza e di un’energia superiore, e ho volutamente costruito una danza estrema, carica di energia, di vitalità, di incontri, di suggestioni… Ho passato molto tempo pensando a come la sua genialità compositiva si sarebbe potuta tradurre in movimento. Non ho sentito di lavorare su un’astrazione, ho cercato di raccontare la vibrazione della sua musica: mi sono letteralmente lasciato trasportare ed è stata un’esperienza unica.
Mauro Astolfi
Dati artistici
foto Micro e Mega