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Sotto la scure silenziosa

A proposito di questo spettacolo

Il De rerum natura di Lucrezio torna più che mai attuale per rileggere il presente. A impreziosire il lavoro di Paolo Musìo gli “atomi sonori” di Riccardo Ancona.

La distanza e l’isolamento, i cicli naturali, la morte e la rinascita riecheggiano nelle parole di Lucrezio e trovano consonanza nel vissuto attuale dell’artista, nelle trasformazioni lasciate dalla pandemia.

Il dialogo tra passato e presente torna in scena con questo spettacolo dell’attore, autore e regista padovano.

La lettura di parti del De rerum natura, alterna brani nella traduzione di Milo De Angelis, di Luca Canali e frammenti in Latino in metrica per affondare nelle radici profonde della nostra coscienza e della nostra identità.

Un’indagine che spazia e apre l’orizzonte verso il disincanto e la volontà di dare il giusto valore al tempo della nostra vita, individuale e collettiva.

Gli “atomi sonori”

Il lavoro si avvale della preziosa collaborazione di Riccardo Ancona, compositore, autore di uno spazio sonoro che restituisce concretamente la realtà di riferimento della poesia di Lucrezio.

a seguire

sonorizzazione a cura di Neu Radio


Note di regia:

“Affronto questo lavoro dopo la chiusura di tutte le attività, le città deserte, il silenzio, il tempo sepolto nelle case, il ritorno della natura nelle strade, l’aria pulita e il gracchiare delle cornacchie. Ho trovato perfetta consonanza tra ciò che stavo vivendo, e con me tutta l’umanità, e la condizione di Lucrezio, il suo isolamento dal mondo, la distanza dai falsi obiettivi della società del suo tempo, e insieme il pensare l’infinito, i cicli naturali, la bellezza e la terribilità della natura, la morte e la rinascita, la città.

Insomma per me è un progetto necessario e dopo la presentazione ai musei Capitolini, alla Centrale Montemartini di Roma e negli scavi di Pompei sono arrivato ad una forma riveduta ed ampliata […] Nel testo di Lucrezio, un trattato scientifico in esametri, la materia è in eterna lotta, il cosmo privo di centro, il vuoto è il teatro di questa lotta, l’umanità occupa un posto di assai poca importanza nel cosmo, la vita, che non è data in proprietà a nessuno ma in uso a tutti, è preziosa e breve ed in essa i motivi della creazione si intrecciano indissolubilmente con quelli della distruzione, che non risparmia neanche l’anima, anch’essa mortale.

In questo scenario lo sguardo deve essere coraggioso, fermo, ampio, lucido e sereno, libero dal condizionamento della religione, capace di osservare in ogni momento il conflitto e la continua metamorfosi senza permettere al terrore della morte di avere il sopravvento sul tempo presente. Questi i temi che dai presocratici fino a Leopardi ed oltre attraversano la cultura occidentale e sono alla radice della nostra identità. 

Nella teoria del clinamen (inclinazione, scarto) la piccola ed imprevedibile deviazione che ogni atomo può in qualunque momento compiere, leggiamo un principio fisico, quasi un’intuizione della meccanica quantistica, a fondamento di ogni possibile libertà di scelta, un principio di ribellione dell’energia alla costrizione delle leggi meccaniche del destino…”

Paolo Musìo

Dati artistici

lettura dal De rerum natura di Lucrezio
traduzioni Milo De Angelis/Luca Canali
legge Paolo Musìo
spazio sonoro (dal vivo) Riccardo Ancona