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Tiresias

A proposito di questo spettacolo

Giorgina Pi torna a confrontarsi con la drammaturgia di Kae Tempest, figura di spicco della poesia, della scrittura e del rap inglese, non binaria, dallo stile unico, nonché Leone d’Argento alla Biennale Teatro 2021.

Tratto da Hold your own / Resta te stessa, lo spettacolo vede in scena la figura di Tiresia, il veggente che conosce ciò che si dovrebbe fare.

Tiresia è al di fuori dell’ordine naturale, è un corpo che vive più sessualità, più età in una vita. I suoi occhi possono leggere il futuro. Tramite tra l’umano e il divino, Tiresia è fuori dalla retorica del potere e vive in mezzo alle piccole cose. K. Tempest lo/a osserva vagare: ragazzino timido, giovane donna, anziano solitario e molto altro.

Tante vite in una vita, tante e tanti noi in continua metamorfosi per rimanere ciò che scopriamo di essere.

Un corpo solo, quello dell’interprete Gabriele Portoghese, segue orme poetiche e sonore, per le strade di un mondo che morendo rinasce.

Hold your own di Tempest corteggia così il Tiresia di T. S. Eliot, che identifica l’indovino nel poeta, che sa unire il misterioso tema dell’origine insieme alla veggenza del non ancora.

Lo spettacolo Tiresias ha recentemente vinto ben tre Premi Ubu 2021: per il Migliore attore protagonista, il Miglior nuovo testo straniero o scrittura drammaturgica e Miglior progetto sonoro.


Note:
“Facciamo allora che i versi siano in carne ed ossa, proprio come nella spoken word poetry, mettiamoci in cerchio ad ascoltarli.
La nostra vita di adesso è lacerata e frastornata da ferite ancestrali dovute a questa nuova peste e da pressioni soffocanti causate dalla ferocia rinnovata del capitalismo. Difficile trovare la forza di restare se stesse/i. Abbiamo chiesto aiuto a chi non ha bisogno di guardare per sapere. Tiresia per noi è un rito. “Tiresia, vienici a parlare” chiede K. Tempest e noi con lei. Stavolta ti ascolteremo.
Siamo qui che vogliamo capirti. Sappiamo che vedi fino in fondo nel passato, tu non perdi la memoria come noi, non ti preoccupi di piacere, sei povero, vecchio, vagabonda, sporco, trans, in mezzo alle cose, sempre imprevisto. Qualcosa nel crepuscolo in arrivo sussurra di non tormentarsi le mani. Non importa ciò che oggi perdiamo. Non è ancora domani.”

Durata: 50 minuti 

Dati artistici

un progetto di Bluemotion
da Hold your own/Resta te stessa di K. Tempest
traduzione di Riccardo Duranti
regia Giorgina Pi
con Gabriele Portoghese
dimensione sonora Collettivo Angelo Mai
una produzione Angelo Mai/Bluemotion

bagliori Maria Vittoria Tessitore
echi Vasilis Dramountanis
costumi Sandra Cardini
luci Andrea Gallo
accompagnamento Benedetta Boggio

foto di Lau Chourmo