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Un giorno di 150 anni fa

Un giorno di 150 anni fa

Un viaggio a ritroso alla ricerca del valore fondamentale che un museo pubblico rappresenta oggi, in particolare in un momento storico in cui i luoghi della cultura hanno visto messo in crisi il proprio ruolo di aggregatori sociali.

A partire dai preziosi documenti conservati dai Musei Civici di Modena che ne narrano il “mito di fondazione” nasce Un giorno di 150 anni fa; un anonimo ricercatore, accompagnato da una invisibile cameraman, decide di mettersi in cerca di tracce storiche e testimonianze relative alla fondazione del Museo Civico di Modena, e in particolare a colui che ne fu uno degli animatori più convinti, Carlo Boni.

Esplorando le sale del Palazzo Comunale e del Palazzo dei Musei, tre incontri lo metteranno al corrente del contesto socio-culturale della Modena post-unitaria, delle intricate relazioni tra politica, scienza e classi sociali, delle ragioni prime e delle sorti di un’idea in principio considerata folle, quella di dotare la città di una propria collezione museale paragonabile alle altre allora già affermate e riconosciute.

Le attrici e gli attori della Compagnia permanente di ERT si misurano con un nuovo formato, ritagliato sull’attuale contesto di chiusura delle sale, innestando il teatro dentro il mezzo multimediale e ottenendo una narrazione alternativa che unisce l’approfondimento storico-culturale alla riscrittura sognante, concedendosi – tra personaggi-macchietta, spot d’epoca e apparizioni fantasmatiche – qualche fuga semiseria nell’identità popolare del tempo.

Un giorno di 150 anni fa è una produzione originale che mescola la scrittura per il teatro, la sceneggiatura e la ricerca d’archivio per dare inizio a un calendario di appuntamenti che il Museo Civico convocherà per celebrare i propri 150 anni di storia.

Puoi rivedere lo streaming QUI 

ideazione Marzio Badalì e Sergio Lo Gatto
ricerca storica Cristiana Zanasi in collaborazione con Stefano Bulgarelli e Cristina Stefani
drammaturgia Marzio Badalì
regia e montaggio video Francesca Cappi
con Daniele Cavone Felicioni, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Elena Natucci, Maria Vittoria Scarlattei
costumi Eleonora Terzi
fonico di presa diretta e postproduzione Alberto Irrera
luci Vincenzo De Angelis
coordinamento organizzativo Chiara Pellacani
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione per Museo Civico Modena


Gli approfondimenti tematici attorno ai passi fondamentali della storia e della crescita del Museo Civico di Modena proseguono on-line con:  

Riportando tutto a casa. Il viaggio della Vettor Pisani e la necropoli di Ancòn

Un racconto avventuroso quello di Antonio Boccolari e Paolo Parenti: due modenesi che hanno circumnavigato il globo.

Imbarcati tra 1882 e 1885 a bordo della corvetta Vettor Pisani, riportarono in patria reperti raccolti nella necropoli precolombiana di Ancòn, in Perù, che non solo contribuirono all’accrescimento delle raccolte etnologiche del Museo Civico, ma ne divennero uno dei nuclei più consistenti.

La sezione etnologica, costituitasi tra il 1875 ed i primi decenni del 1900, nasce con l’intento di rendere immediatamente percepibile il nesso tra preistoria ed etnografia che, in quegli anni, è parte integrante del paradigma evoluzionista applicato allo studio delle società umane.

Letture teatralizzate di Simone Francia, attore della Compagnia permanente di ERT, e i contrappunti scientifici dell’esperta Ilaria Puini, dal 2003 al 2012 direttrice del Museo Archeologico Etnologico di Modena.

Puoi rivedere la puntata QUI


Finalmente a casa. Il trasferimento del Museo Civico nel Palazzo dei Musei

Un racconto a tre voci. Il Museo Civico trova finalmente casa. A 15 anni dalla fondazione, dopo due cambi sede, il Museo trova la sua collocazione definitiva presso il Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino.

Francesca Piccinini – direttrice – e Stefano Bulgarelli – curatore – ci riportano gli aneddoti storici e le precisazioni di quell’episodio, a cui si inframmezzano le letture teatralizzate di documenti originali a cura di Maria Vittoria Scarlattei – attrice della Compagnia permanente di ERT.

Nel settembre 1883 la Giunta comunale incaricò gli assessori, tra cui Carlo Boni, fondatore e primo direttore del Museo, di preparare un progetto tecnico-economico da sottoporre al Consiglio al fine di collocare nell’Albergo delle Arti la Pinacoteca e i Musei estensi, il Museo Civico, l’Archivio municipale, il Museo lapidario, la collezione Gandini e l’Archivio muratoriano. Tra le priorità vi era il bisogno di spazio per lo stesso Museo, che cresceva rapidamente grazie al contributo dei cittadini.

Il Museo così apre le sue sale al pubblico al terzo piano di Palazzo dei Musei sabato 20 novembre 1886. Appare già nelle sue linee fondamentali come il museo che conosciamo è anche caratterizzato da una relazione serrata tra passato e attualità, e le sue sale hanno in parte una differente destinazione, che l’appuntamento streaming dell’8 maggio consente di scoprire.


Gli appuntamenti si aprono finalmente in presenza con una biografia, quella dedicata a Arsenio Crespellani, che succede nella direzione del Museo a Carlo Boni.

Sabato 29 maggio // ore 18 // Museo Civico di Modena
Arsenio Crespellani, instancabile camminatore

Crespellani, affatto estraneo all’archeologia modenese e alla vita dell’istituto, prosegue nell’impegno del direttore precedente, conferendo al Museo un’impronta che rappresenta pienamente il suo metodo di lavoro: l’attenzione per il territorio e la raccolta puntuale di notizie di carattere storico.

Oltre alle ricerche archeologiche che gli consentono di donare al Museo un’imponente collezione di materiali, in qualità di membro della commissione conservatrice dei monumenti compie sopralluoghi nelle pievi romaniche del territorio e ne rileva i particolari con fotografie, disegni, calchi in gesso coinvolgendo fotografi affermati come Gaetano Sorgato e futuri artisti come Giuseppe Graziosi.

Nel delineare i tratti di questo intellettuale borghese, non manca un riferimento alle sue doti umane: un “gentiluomo” profondamente onesto, pacato nei modi e nello stesso tempo determinato e tenace, ma anche un uomo di spirito che ironizzava sul suo nome (“Arsenico della Doccia”) e un affabile organizzatore di ricevimenti nella sua villa di Savignano.

Crespellani e il suo tempo rivivono in un racconto a due voci fra Cristiana Zanasi, curatrice della sezione Archeologia del Museo, e Daniele Cavone Felicioni di ERT, che dà voce all’uomo e allo studioso.

con Cristiana Zanasi, Museo Civico Modena
letture a cura di Daniele Cavone Felicioni, Compagnia permanente di ERT

Ingresso gratuito su prenotazione: T. 059 203 3125 – palazzo.musei@comune.modena.it

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Progetto in collaborazione con ERT. Gli appuntamenti prendono forma grazie all’intreccio di pratiche di divulgazione e pratiche performative, condivisione del patrimonio museale e coinvolgimento del pubblico attraverso nuove forme di comunicazione culturale.
Il calendario completo delle attività, ancora in via di definizione, sarà consultabile sul sito museocivicomodena.it