Io sono. Solo. Amleto
Debutto: Teatro delle Moline, Bologna, 29/09/2015
A proposito di questo spettacolo
Da un ipotetico regno dei morti, un padre che fu re si rivolge a suo figlio per rivelargli, quando ormai è troppo tardi, ciò che ha potuto vedere e comprendere durante i suoi ultimi istanti di vita.
Dopo di lui, in questo non luogo misterioso e di passaggio, sono destinati a cadere i personaggi dell’Amleto, ognuno portatore di un tema e di una rinnovata visione sulla vita e sulla morte, ognuno interpretato dallo stesso attore, solo.
Il progetto parte dal testo shakespeariano per attraversare i dubbi che fondano il nostro tempo: dal rapporto tra padri e figli alla relazione tra leader e società, dalle dinamiche di potere, sia nella dimensione pubblica che in quella privata, alla ricerca di una giustizia che si specchia nella vendetta.
Il mito di Amleto incarna perfettamente il travaglio della crisi di conoscenza contemporanea. Siamo noi a essere Amleto: sopraffatti dal Pensiero, impossibilitati all’Azione.
La drammaturgia, la recitazione, la regia collaborano a esplorare zone di confine, quella tra attore e personaggio, tra palco e platea, realtà e finzione, prendendosi il rischio di provare a conquistare l’essere, lo stare.
Uno studio tra la prontezza e l’azione.
Una riflessione sull’Identità. La Solitudine. L’Arte.
Io sono. Solo. Amleto.
Dati artistici
assistenza alla regia Carlotta Viscovo
audio e motion projection Iro Suraci
luci Fabio Bozzetta
consulenza al progetto sonoro Gup Alcaro
consulenza ai movimenti Alessio Maria Romano
realizzazione costumi Elena Dal Pozzo
si ringrazia Mariangela Gualtieri per la gentile concessione del “Monologo del non so” tratto da “Fuoco Centrale e altre poesie per il teatro”
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione
foto di Luca Del Pia