Atlas des Kommunismus
A proposito di questo spettacolo
Con il permesso dell’imperatore tedesco, nell’estate del 1917 Lenin ha viaggiato in treno fino a San Pietroburgo, accendendo la scintilla che ha fatto scoppiare la Rivoluzione d’ottobre. Questo viaggio in treno, in qualche modo, ha lasciato un segno nei paesi attraversati: dal balcone del palazzo di Berlino, nel 1918 Karl Liebknecht ha cercato di proclamare la nascita della Libera Repubblica Socialista. Gli uomini dominano la storia.
Cento anni dopo, la direttrice argentina Lola Arias invita sul palco un gruppo di donne dai 10 agli 84 anni per raccontare storie sul comunismo. In scena le donne si raccontano, ricostruendo le loro vite e, più in particolare, quella di Salomea Genin. Figlia di una famiglia ebrea, Salomea Genin è stata costretta a fuggire dal regime nazionalsocialista rifugiandosi in Australia: qui si è avvicinata al sogno comunista, fino a decidere di supportare la costruzione di uno stato socialista in Germania. Salomea ha lavorato per la Stasi prima di realizzare che la Repubblica Democratica Tedesca era diventata uno stato di polizia. La sua storia è accompagnata in scena da quella di una traduttrice, di un’attrice, di una cantante punk, di una lavoratrice vietnamita, di una burattinaio, di una sedicenne attivista e di una studentessa di Berlino. Assieme raccontano il cantare canzoni comuniste di fronte alla fabbriche, la sorveglianza quotidiana, i concerti nelle chiese, le discussioni nei teatri durante la riunificazione, il bruciare centri d’asilo nella Germania Est fino a ricostruire cosa vuol dire richiedere asilo oggi; ne emerge un ritratto feroce del fallimento e del rialzarsi in piedi.
Spettacolo in tedesco sovratitolato in italiano
Uniche date in Italia
Spettacolo collegato alla mostra “Revolutija” ospite al MAMbo
Durata: 2 ore
Dati artistici
nell’ambito del festival UNITING BACKGROUNDS – THEATRE ON DEMOCRACY
traduzione di Lorena Bottan e Luca Stimoli – Eloquia snc, Godega di Sant’Urbano (TV)
foto di Ute Langkafel – MaiFoto