Etimologie
Una agorà per il linguaggio del nostro presente
L’uso del linguaggio non è mai innocente. Ad analizzarlo con occhio critico se ne esce modificati o si finisce per modificarlo, forzarlo, strumentalizzarlo. Alla radice del linguaggio sta la parola, con tutta la storia che esprime, con le intricate selve di significato che, evolvendo di epoca in epoca, si trova a esplorare, evidenziare, spesso capovolgere. Sulla forza delle parole e alla loro resistenza o cedibilità nel tempo si concentra il progetto Etimologie, in streaming sui canali di Emilia Romagna Teatro Fondazione. Otto termini affidati a otto figure del pensiero contemporaneo: introdotti dagli interventi della linguista Valeria Della Valle, che scavano nell’etimologia di ciascun lemma, Donatella Di Cesare tratta il Popolo, Vito Mancuso il Coraggio; Stefano Laffi interroga le Generazioni, Giorgia Serughetti la Cura; di Lavoro si occupa Domenico De Masi, a confronto con la Scuola di Mariapia Veladiano; Ezio Mauro racconta la Memoria, accanto ai Confini attraversati da Silvia Salvatici. A moderare gli incontri, il direttore di Rai Radio3, Marino Sinibaldi, anche curatore insieme al direttore di ERT, Claudio Longhi.
Quattro lunedì, dal 9 al 30 novembre alle ore 21, realizzati con il sostegno del Gruppo Unipol, aprono uno spazio e un tempo dedicato alla riflessione e al confronto, indagando termini sempre più centrali nelle discussioni di oggi alla ricerca della loro potenza semantica, del loro valore e dell’opportunità di farsi termometro del presente in un mondo che non smette di cambiare.
a cura di Marino Sinibaldi e Claudio Longhi
promosso da Emilia Romagna Teatro Fondazione e Gruppo Unipol
con la mediapartnership di Rai Radio3
modera gli incontri Marino Sinibaldi
interventi di Valeria Della Valle
CORAGGIO
a cura di Vito Mancuso
POPOLO
a cura di Donatella Di Cesare
GENERAZIONI
a cura di Stefano Laffi
CURA
a cura di Giorgia Serughetti
SCUOLA
a cura di Mariapia Veladiano
LAVORO
a cura di Domenico De Masi
CONFINI
a cura di Silvia Salvatici
MEMORIA
a cura di Ezio Mauro
nell’ambito del Patto per la Lettura Bologna