Delitto e castigo
Debutto: Teatro Storchi, Modena, 18/05/2017
A proposito di questo spettacolo
Konstantin Bogomolov, tra i registi più irriverenti e provocatori della scena russa, firma un innovativo allestimento di Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij, allontanandosi dalle influenze formali di ambientazione russa, e da tutto ciò che storicamente, religiosamente e politicamente questa adesione comporterebbe.
Alla domanda “Cosa significa portare in scena oggi un romanzo come Delitto e castigo?”, Bogomolov risponde: “Significa innanzitutto cercare il modo di rapportarsi a un materiale fortemente arcaico. Scoprire come padroneggiare l’inattualità del tema trattato. Le domande che ci si poneva nel XIX secolo non sono più formulate oggi con lo stesso pungente impulso di trovare una risposta. Il dubbio se sia giusto o meno uccidere non è più un argomento così attuale; ciò probabilmente dipende dal modo in cui la nostra società si è evoluta e si sta evolvendo. È importante quindi riuscire a dare nuova linfa a queste domande, e nuova vita all’argomento che stiamo affrontando. Al tempo stesso però ho voluto rispettare la grande ironia che caratterizza le opere di Dostoevskij, anche se nel romanzo in questione è quasi assente. Bisogna ricordare, tra l’altro, che si è creata una vastissima mitologia a partire da questo romanzo: sono molte le interpretazioni che se ne sono fatte. In tal senso posso dire che il dialogo che noi intraprendiamo qui non è solo un dialogo con l’autore e con il romanzo, ma con la sua mitologia e con tutte le numerose versioni e differenti letture che gravitano attorno a Delitto e castigo.”
Il testo dell’autore russo è stato riadattato (non riscritto ma tagliato e ricomposto) dallo stesso regista che attualizza la vicenda, a partire dal protagonista, Raskol’nikov, qui un immigrato africano, indolente e privo di qualsiasi ideologia, che si rende colpevole di omicidio uccidendo una donna bianca e sua figlia… La sorella di Raskol’nikov fa la governante in una famiglia molto agiata, una prostituta cerca di persuadere Raskol’nikov a convertirsi al cristianesimo, un poliziotto che è un appassionato lettore di Nietzsche, il pubblico ministero Porfirij Petrovič, malato di cancro, che si innamora di Raskol’nikov …
In Tournée
Dati artistici
assistente alla drammaturgia Yana Arkova
assistenti alla regia Teodoro Bonci del Bene, Mila Vanzini
direttore tecnico Robert John Resteghini
direttore di scena Gioacchino Gramolini / Claudio Bellagamba
capo macchinista Lorenzo Martinelli / Massimo Abbondanza
capo elettricista Fabio Bozzetta
fonico Alberto Irrera
sarta Pierangela Rotolo
scene costruite nel laboratorio di Emilia Romagna Teatro Fondazione
capo costruttore Gioacchino Gramolini
costruttori Sergio Puzzo, Marco Fieni, Riccardo Betti
decoratori Elena Giampaoli, Lucia Bramati
produzione EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
foto di Luca Del Pia