La dodicesima notte
A proposito di questo spettacolo
Una concitata sinfonia: tutto inizia con una fuga lirica accompagnata dalla musica, che si interrompe, poi ricomincia, poi si spezza.
Nanni Garella sceglie un testo di Shakespeare, La dodicesima notte, dirigendo in scena Vito e gli attori di Arte e Salute: la compagnia nata dall’oltre ventennale percorso iniziato dal regista nel 1999 all’interno del Dipartimento Salute Mentale di Bologna, con l’ambizione di dare vita a un gruppo teatrale di attori professionisti.
Alla base del progetto dell’Associazione Arte e Salute c’è una visione della cura psichiatrica che pone l’attenzione costante alla soggettività delle persone, per scoprirne attitudini, talenti e capacità rimaste inespresse.
L’arte un’alleata attenta
L’arte incide sulla realtà; l’arte spesso riempie i vuoti simbolici che si creano nei turbini della storia; l’arte è libera difronte alla morale comune.
Shakespeare con la sua nota commedia ci porta alla corte del Duca di Orsino, alle avventure di due gemelli: Viola e Sebastian che tra finzioni e travestimenti, confusioni e follie conducono gli spettatori verso un lieto fine che conosciamo.
Ma la trama qui è un pretesto.
L’intuizione di Shakespeare dei cambiamenti si proietta sul futuro, che è il nostro presente.
La follia come unica saggezza.
I veri protagonisti dello spettacolo sono i personaggi che popolano la corte.
I motivi poetici della commedia sono il travestimento e la follia: follia dell’amore, follia dell’equivoco, follia dei matti.
I matti, tuttavia, sono gli unici saggi nella sarabanda dell’intreccio; protetti dalla loro follia, sono i soli a vivere in un mondo nudo, reale, senza infingimenti.
Note di regia
“…Shakespeare è uno dei poeti più incisivi nella nostra evoluzione antropologica. La sua intuizione dei cambiamenti si proietta sul futuro, che è il nostro presente: dall’esistenzialismo di Amleto alla deliberata confusione dei sessi attraverso i travestimenti di Rosalinda e di Viola, dalla potenza dell’amore al femminicidio di Desdemona e Emilia, dalla saggezza amara di Prospero alla soave, sorprendente sapienza dei Matti.
La dodicesima notte contiene molti di questi elementi. La confusione dei sessi – Viola è un giovane attore, che interpreta il ruolo di una ragazza, e che poi diventa Cesario, un giovane ragazzo; la potenza dell’amore – Viola ama il Duca Orsino, che ama Viola, che ama il giovane Cesario; e poi due matti – Feste, un classico buffone di corte, e Malvolio, il puritano che ammattisce perché vilipeso e beffato…La sua trama, a singhiozzi, a squarci, somiglia a una concitata sinfonia. Ma la trama è un pretesto.
I motivi poetici della commedia sono il travestimento e la follia […] Il giullare di Olivia – Feste – le canta a tutti, senza distinzioni di sesso o di classe sociale e partecipa agli eventi trasformandoli in una buffoneria generale. Il maggiordomo puritano e misantropo – Malvolio – beffato e deriso per la sua presunzione e la sua bigotteria, getta sul lieto fine della commedia un’ombra scura: il risvolto amaro e doloroso della pazzia indotta dal dileggio e dall’emarginazione. Quando questi matti troveranno una ragione esistenziale della loro follia, diventeranno Amleto.”
Nanni Garella
prima assoluta
Durata: 2 ore
In Tournée
Dati artistici
assistente alla regia Nicola Berti
direttore di scena Bruno Di Venanzio
costumi Elena Dal Pozzo
luci Luca Diani
suono Andrea Melega
macchinisti Luca Bernardi, Davide Capponcelli, Alfonso Pintabuono
elettricista Tiziano Ruggia
elementi scenici a cura del Laboratorio di Emilia Romagna Teatro Fondazione
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione
in collaborazione con Associazione Arte e Salute, Regione Emilia Romagna Progetto “Teatro e salute mentale”, Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna
foto di Stefano Triggiani