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Aglaia Pappas

Aglaia Pappas

La programmazione internazionale di #laculturanonsiferma propone un omaggio inedito di Aglaia Pappas che legge un brano da Il Simposio, una delle opere più conosciute tra i dialoghi scritti da Platone, che celebra il dio Eros. 

In casa del poeta e drammaturgo Agatone si riuniscono attorno a un banchetto alcune delle personalità più importanti del V secolo ateniese, come Socrate, Pausania, Fedro e Aristofane. In un giro di tavolo, ciascuno ha il compito di offrire agli altri un elogio di Eros. Siamo nel Simposio, una delle opere più celebri tra i dialoghi scritti da Platone, fedele discepolo del profeta della maieutica filosofica. Qui è proprio Agatone a parlare, illustrando «qual è e di quali beni è artefice» il dio Amore. Un dio che simboleggia la bellezza e che non subisce né infligge ingiustizia, votato com’è alla morigeratezza, alla potenza, alla sapienza.
Nella voce di Aglaia Pappas, che ricalca con passione il fraseggio del greco antico, rivive il cuore della nostra cultura mediterranea, disarmante nella sua profondità, intrigante nelle contraddizioni che evidenzia.

Interprete dalla rara intensità, potenza e finezza intellettuale, Aglaia Pappas testimonia con il suo percorso attoriale il rigore profondo della sua arte scenica, ma sempre aperta a esplorare nuove strade che l’hanno portata a lavorare nei più importanti teatri europei. Recitando in greco, francese, inglese e italiano, ha studiato alla National Theatre Drama School di Atene e alla Aristotelian University di Salonicco. Nel suo repertorio compaiono i nomi più importanti della letteratura e del teatro legati alla contemporaneità, come Albert Camus, Sarah Kane, James Joyce, ma Aglaia Pappas è anche una raffinata interprete del linguaggio tragico classico. È stata protagonista dell’Andromaca di Euripide diretta da Jacques Lassalle per il Festival d’ Avignon, ha recitato nell’Orestea e nelle Le supplici di Eschilo (qui diretta da Koek e Marmarinos per Epidaurus Festival e Veenfabrik). Tra le altre, è intensa la sua collaborazione con il grande regista greco Theodoros Terzopoulos.


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