Pilade
Debutto: Bologna, 16/02/2023
A proposito di questo spettacolo
Pilade è una tragedia del dopo, dove la temporalità mitica si disgrega. Nella visione di Bluemotion Argo è un luogo disperso dove i personaggi, sempre in scena, si ritrovano dopo un rave poco prima degli anni Duemila.
Sperimentano la fine di un’era. Le Eumenidi sono diventate corpi transessuali, i contadini della tragedia sono lavoratori neri sfruttati. Gli eroi non sono più capaci di agire, perché tra vittoria e sconfitta non c’è più differenza. Dove troverà posto ora la scandalosa diversità?
Il progresso irreversibile diventa eterna ricorrenza e Pilade di P.P.P. si trasforma in un’esperienza, quella di una generazione nata dopo la morte del poeta.
prima assoluta
Durata: 2 ore con intervallo
La Biblioteca Salaborsa consiglia
Jan Kott, Divorare gli dei. Un’interpretazione della tragedia greca, Mondadori, 2005
Stefano Casi, I Teatri di Pasolini, Ubulibri, 2005
Andrea Natella, Serena Tinari, Rave Off – Scintille di pubblico disordine. Il movimento dei party illegali fuori dalle discoteche, tra contagio sociale e repressione, Castelvecchi, 1996
A partire dallo spettacolo, Bluemotion svilupperà un percorso laboratoriale con ragazze e ragazzi di Bologna nell’ambito di FUORI!, progetto di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, a cura di Silvia Bottiroli, promosso dal Comune di Bologna e finanziato dall’Unione europea – Fondo Sociale Europeo nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Città Metropolitane 2014 – 2020”, e della risposta dell’Unione alla pandemia di COVID-19.
In Tournée
Dati artistici
direttore tecnico Massimo Gianaroli
direttrice di scena Paola Castrignanò
capo macchinista Mauro Fronzi
capo elettricista Andrea Gallo
fonico Cristiano De Fabritiis
sarta Elena Dal Pozzo
scenografa decoratrice Benedetta Monetti
produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova
in collaborazione con Angelo Mai e Bluemotion
nell’ambito del progetto “Come devi immaginarmi” dedicato a Pier Paolo Pasolini
foto di scena Guido Mencari
ritratti Anna Faragona
immagine Mattia Zoppellaro/Contrasto