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Quale ruolo delle nuove generazioni nell’Italia post Coronavirus?

Incontro con Alessandro Rosina in dialogo con Francesca Lombardi

A proposito di questo spettacolo

per il ciclo Cosmopolis Live!

L’Italia poco prima dell’emergenza somigliava ad una squadra di calcio in cui le nuove generazioni erano lasciate in panchina a guardare sconfortate una squadra con età media elevata che giocava male e non faceva vincere il Paese.
C’era un evidente bisogno di sostituzioni strategiche per migliorare le prestazioni della squadra in campo, che però non venivano effettuate. Con il lockdown la partita si è fermata e tutti i calciatori (giovani e meno giovani) si sono ritrovati in panchina. Si è creata così l’opportunità, dopo questa discontinuità, di ripartire rimettendo tutte le posizioni in discussione, senza dare per scontata la formazione precedente e mettendo, anzi, in campo le energie più nuove e fresche (o almeno avviando il piano di un loro inserimento in campo nei tempi giusti e nei modi giusti).
Un rinnovo strategico e qualificato ancor più importante dal momento che la nuova normalità post pandemia porta con sé anche un cambiamento delle “regole del gioco”. Il come si studia, si lavora, ci si sposta sul territorio, si coopera e si fa vita sociale richiedono un salto di qualità, in una direzione però tutta da indicare e favorire con strumenti adeguati. Ciò rende necessario, soprattutto, immettere nei processi di sviluppo del Paese persone con capacità e competenze più aggiornate, più flessibili, in grado di adattarsi a nuovi schemi e disposte ad adottare una nuova visione del gioco. Il rischio da evitare è quindi che a tornare in campo sia la solita vecchia Italia, sempre più acciaccata, senza un nuovo progetto per il paese, senza un piano per preparare le nuove generazioni ad un ruolo da protagoniste per un nuovo processo di crescita post Covid-19.

Alessandro Rosina è professore ordinario di Demografia e Statistica sociale presso l’Università Cattolica di Milano, dove è stato direttore del “Dipartimento di Scienze statistiche” (2015-19) e attualmente dirige il “Center for Applied Statistics in Business and Economics”. È coordinatore scientifico del “Rapporto giovani” e del “Laboratorio futuro” dell’Istituto Toniolo. Svolge il ruolo di esperto in Commissioni ministeriali, Tavoli di lavoro Istat e Programmi della Commissione europea. È presidente delle associazioni “InnovarexIncludere” e “Mappa Celeste – Forum per il Futuro”. È membro del comitato scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla Famiglia, del comitato di direzione di Osservatorio Senior e di Futura Network. Fa inoltre parte della redazione di ItalianiEuropei ed è co-coordinatore dell’Alleanza per l’Infanzia. Tra i suoi libri più recenti: Demografia (con Andrea De Rose; Egea, 2014), Il futuro che (non) c’è (con Sergio Sorgi, Bocconi editore, 2016), Il futuro non invecchia (Vita e Pensiero, 2018).

Dire+Fare=Fondare è parte di Così sarà! La città che vogliamo, un progetto promosso dal Comune di Bologna, realizzato da Emilia Romagna Teatro Fondazione, finanziato dall’Unione Europea – Fondo Sociale Europeo, nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014-2020.

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Dati artistici

con Alessandro Rosina e Francesca Lombardi
in collaborazione con
Sotto gli auspici del Centro per il libro e la letteratura 
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