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Sul bel Danubio blu

A proposito di questo spettacolo

Poco più di 150 anni fa, Johann Strauss figlio scriveva quello che sarebbe diventato il manifesto di un’intera epoca: Sul bel Danubio blu.
Più che un semplice valzer, il brano può essere considerato un simbolo, un mito che ancora oggi vive e si rinnova generazione dopo generazione.

Le musiche di Strauss, Lehar, Kalmann, Abraham, sono i cardini di questa drammaturgia in forma scenica dove la coppia lirica, quella comica, gli assieme e le coreografie si integrano in vere e proprie e scene tratte da Il pipistrello, La vedova allegra, La principessa della czarda e Ballo al Savoy.
Un’espressione di buonumore, di voglia di vivere, di fare festa, che omaggia il mondo dell’operetta intera.

In occasione dell’Esposizione Universale di Parigi nell’estate del 1867, Johann Strauss ha fatto rappresentare Sul bel Danubio blu senza coro: da allora è diventato popolare a livello internazionale, tanto da essere eseguito ogni nuovo anno dall’orchestra austriaca Wiener Philharmoniker.


Note:
«Una rivisitazione dove il ritmo della narrazione e l’armonia degli spunti melodici si fondono, in una sequenza di allegri e spensierati episodi, gli stilemi delle espressioni teatrali tipiche dell’epoca: dalla commedia all’operetta, dalla musica da ballo all’opera.
Uno spettacolo pieno di leggerezza e seduzione dove, ballando un vorticoso valzer, può succedere di innamorarsi, perché questa è musica che scioglie i cuori e scalda l’anima».

Corrado Abbati

Dati artistici

musiche di Johann Strauss
compagnia Corrado Abbati
adattamento e regia Corrado Abbati