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Teatro d’Eccezione

Debutto: Teatro Fabbri, Vignola, 24/06/2021

A proposito di questo spettacolo

Lo stato d’eccezione, nel diritto costituzionale, è un regime d’eccezione (emergenza) che può essere dichiarato dal governo di un paese in situazioni speciali. Di solito è considerato come una misura temporanea e straordinaria. Lo stato d’eccezione è presentato come la forma giuridica di ciò che non può avere una forma giuridica.

Che posto trova il teatro in questo quadro?
In che modo può nascondersi/svelarsi, diventare possibile?
È possibile pensare un teatro d’eccezione, una performance d’eccezione?

Questo lavoro nasce come un laboratorio per pensare, indagare e dialogare scenicamente con il nuovo paradigma mondiale che si sta configurando dalla Pandemia. Questo paradigma, tra l’altro, costringe quasi tutti i paesi e i loro abitanti a obbedire a certe regole, a certi protocolli di igiene, di circolazione negli spazi pubblici e privati, di comportamenti, di legami. Quali segni, quali ferite apre in noi? Dove ci trafigge, dove ci ferisce? Cosa e chi ci interessa? È possibile trovare, aprire una fessura dove il linguaggio, e l’arte performativa in particolare, possa dialogare, entrare in tensione con la convenzione attuale e con i segni che ne scaturiscono? Dove troviamo la teatralità in questo nuovo mondo?

Uno spettacolo costituito da quattro microdrammi, in cui il regista argentino Lisandro Rodríguez, guida gli attori che hanno frequentato il corso di alta formazione della Scuola Iolanda Gazzerro di ERT.


MICRODRAMMI:

Teatro d’eccezione: Tristezza
La tristezza è un essere, un passaggio, un’attesa, un modo di ascoltare. 
La tristezza è uno stato d’animo che si manifesta in modi diversi quando si verificano certi eventi, generalmente sfavorevoli. Questo stato può essere espresso o rivelato attraverso il pianto, la depressione, il pessimismo, la compulsione nel parlare, anche la rabbia o il silenzio. In generale sono stati di insoddisfazione. È anche un modo di capire e guardare il mondo. Un modo di legare.
In La tristezza, i legami sono determinati dal denaro. Ogni desiderio o bisogno si paga, ha un prezzo, si manifesta e si determina nella volontà dell’altro; si impone, si proietta in modo affermativo.
La tristezza non riguarda il dolore di una perdita irreparabile, ma la tristezza infinita prodotta dall’impossibilità di condividere.

Teatro d’eccezione: Il soggetto asociale
Il soggetto asociale è qualcuno che è “fuori posto”, che ha difficoltà a connettersi con la società, con ciò che lo circonda.
Il soggetto asociale potrebbe svolgersi in un ufficio improvvisato.
Scrivanie, cubicoli, carte, porte che non portano da nessuna parte.
Nessuno sa veramente cosa fare o per chi, ma c’è davvero un essere e un fare, un vagare, un dire, un tentativo di comprensione.
In Il soggetto asociale emerge uno spazio fantastico e immaginario, quello dei sogni ad occhi aperti, dell’immaginazione di altre vite possibili. La distinzione tra una realtà quotidiana a cui i personaggi sono legati e un altro spazio desiderato: quello dell’avventura, della trasgressione, della futilità e dello straordinario.

Teatro d’eccezione: Futuro
Il futuro è tutto ciò che non è ancora accaduto. Cosa succederà dopo questo istante. Cosa sta arrivando. Quello che non sappiamo. Ciò che la società chiede di avere risolto, previsto, pianificato e non accade mai come lo immagina.
Il futuro è vissuto in uno stato tra l’euforico e l’insonne, con la smania di costruire un futuro secondo le credenze, le teorie, il passato e le ambizioni.
Futuro potrebbe svolgersi in una sacrestia clandestina.
Futuro manifesta ciò che causa rabbia, dolore, contraddizione, ipocrisia e negazionismo.
Futuro è la violenza esplicita e la nozione morale di un’epoca.
Futuro è la cultura attraversata dalla religiosità dei nostri atti.

Teatro d’eccezione: Gli alberi
Gli alberi sono piante che hanno un’altezza media tra i quarantacinque e i sessantatré metri, anche se l’albero più alto del mondo è alto centoquindici metri. Crescono da un seme che immagazzina energia al suo interno per attivare la crescita delle prime radici, del fusto e delle foglie; quando muoiono continuano a dare vita non solo per l’uso che si può fare del loro legno, ma anche perché preparano il terreno quando si decompongono per accogliere meglio i loro successori.
Gli alberi sono un incontro faccia a faccia. Potrebbe svolgersi durante un compleanno, un cocktail party, una conferenza, ma Gli alberi non è nessuna di queste cose.
In Gli alberi c’è solo lo spazio per dire ciò che non poteva essere detto in un altro momento.
È l’esperienza di ciò che accade con i corpi in scena e gli spettatori, mettendo in tensione l’idea di recitazione, di narrazione, di esperienza scenica.

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In Tournée

Stagione 2021/2022
dal 02/03/2022 al 04/03/2022
Stagione 2020/2021
dal 24/06/2021 al 27/06/2021

Dati artistici

con Eleonora Angioletti, Letizia Bravi, Giorgio Castagna, Marco De Francesca, Serena De Siena, Raffaele De Vincenzi, Federico Ghelarducci, Alice Guarente, Lisa Lendaro, Eleonora Longobardi, Manfredi Messana, Nika Perrone, Martina Querini, Ivo Randaccio, Agostino Rocca
musiche Guillermo Rodríguez e Yuliano Acri
scena e disegno luci Matías Sendón
costumi Anabela Brogioli
assistente alla regia e alla drammaturgia Anabela Brogioli
regia e drammaturgia Lisandro Rodríguez

direttore tecnico Massimo Gianaroli
direttore di scena e capo macchinista Claudio Bellagamba
macchinista Sergio Puzzo
attrezzista Sarah Menichini
capo elettricista e assistente disegno luci Roberto Riccò
fonico Alberto Irrera
sarta Elena Dal Pozzo
interpretariato e traduzione Daniel Vincenzo Papa De Dios

scene costruite nel laboratorio di Emilia Romagna Teatro Fondazione
responsabile del Laboratorio e capo costruttore Gioacchino Gramolini
costruttori Tiziano Barone, Claudio Bellagamba, Sergio Puzzo
scenografe realizzatrici Ludovica Sitti e Sarah Menichini, Benedetta Monetti

produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione

Spettacolo collegato al corso Perfezionamento attoriale: microdrammi in scena cofinanziato dal Fondo sociale europeo, Regione Emilia-Romagna  

si ringrazia per la collaborazione alla produzione Débora Staiff
foto di scena e documentazione video Riccardo Frati

una produzione di Teatro d’Eccezione • Produzione Emilia Romagna Teatro

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