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Border Line

A proposito di questo spettacolo

Italia, futuro prossimo. È stato costruito un muro di cemento armato lungo tutte le coste della Penisola Italiana. Nessuno può più entrare nel Paese e nessuno può uscirne. Addirittura nessuno può accedere più al mare. Sono stati costruiti tre “mari finti” nell’entroterra: uno al Nord, uno al Centro e uno, ancora in costruzione, al Sud. Una motivazione ufficiale non è mai stata data. La gente ha accettato la nuova condizione e la vita è continuata.
Una coppia, Maschio Alfa e Femmina, vive in balia del niente, unica possibilità per qualsiasi luogo limitato da un confine invalicabile. Finché l’arrivo di un estraneo sembra mettere in discussione tutto, minacciando sicurezza e certezze.
Border Line intende stimolare l’attenzione verso il fenomeno della migrazione, osservandolo in modo disincantato, esaltando l’aspetto dilagante delle tante xenofobie umane. I personaggi grotteschi si affrontano nell’assurdo contesto di una società che ha come parametro l’ottusa e spasmodica difesa della vacuità.

Dati artistici

testo e regia Rosario Mastrota
con Antonio Tintis, Giuliana Vigogna e Matilde Vigna
casting Fabrizio Pizzuto, Donatella Codonesu e Andrea Cappadona
scenografia Mariachiara Arciero
logistica Ettore Nasa
luci, video e audio Giacomo Cursi
produzione Compagnia Ragli e KIT Italia
assistente alla regia Dalila Cozzolino
con il patrocinio di Dasud e ÀP Accademia

 

foto di Eleonora Briscoe

Cantiere Moline