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Il delitto di Via dell'Orsina

(L’Affaire de la rue de Lourcine)

A proposito di questo spettacolo

Un uomo si sveglia e si ritrova uno sconosciuto nel letto, entrambi hanno una gran sete, le mani sporche e le tasche piene di carbone ma non sanno perché, non ricordano niente della notte precedente.

Lentamente i due tentano di ricostruire quanto accaduto, ma l’unica cosa di cui sono certi è di essere stati entrambi ad una festa di ex allievi del liceo. Uno di loro ha perso un ombrello verde, l’altro un fazzoletto con le sue iniziali.
Da un giornale apprendono che una giovane carbonaia è morta quella notte.
Tra ritrovamenti di indizi e malintesi, si fa strada l’idea che i due abbiano commesso quell’efferato omicidio.
Profondamente diversi l’uno dall’altro – uno ricco, nobile, elegante e l’altro rozzo, volgare, proletario – i due uomini adesso devono confrontarsi con quello che credono di aver fatto.

Massimo Dapporto e Antonello Fassari, per la prima volta insieme sul palcoscenico, formano la coppia perfetta per dare vita a questa storia: una commedia dall’umorismo nero, costruita su una trama brillante che racconta una situazione paradossale. Scritta dal drammaturgo francese Eugène Marin Labiche nel 1857 e subito annoverata fra i suoi capolavori.

Scelto da registi come Patrice Chereau, che l’ha messo in scena nel 1966 in Francia, e Klaus Michael Grüber in Germania, l’atto unico è oggi adattato e diretto in Italia da Andrée Ruth Shammah.


Note:
«Appena l’ho letto ho pensato che sarebbe stata una grande sfida, un’opportunità per una regia sorprendente. Io la vivo come una scommessa, come la possibilità di dare vita ad uno spettacolo leggero e divertente ma allo stesso tempo profondo; una riflessione sull’insensatezza e l’assurdità della vita».
Andrée Ruth Shammah

 

Dati artistici

di Eugène Labiche
traduzione Andrée Ruth Shammah
e Giorgio Melazzi
regia e adattamento Andrée Ruth Shammah
con Massimo Dapporto, Antonello Fassari, Susanna Marcomeni
e con Marco Balbi, Andrea Soffiantini, Christian Pradella, Luca Cesa-Bianchi
scene  Margherita Palli 
luci Camilla Piccioni
costumi  Caterina Visconti
ispirati dall'artista Paolo Ventura
musiche  Alessandro Nidi
produzione  Teatro Franco Parenti, Fondazione Teatro della Toscana