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Messmer

A proposito di questo spettacolo

Messmer è un romanzo breve, dai tratti autobiografici: una confessione lucida e autoironica. La trama si consuma in una sorta di monologo interiore tra due dosi di eroina e ripercorre i motivi di una precipitosa fuga in treno: essere stata la causa involontaria dell’overdose di un amico. Il titolo, che è anche soprannome della protagonista, apre una chiave di lettura su alcuni elementi di mesmerismo: nel ricordo allucinato, in una specie di ipnosi, affiora una Bologna aggrovigliata in portici, nascosta in angoli bui, tra spacciatori di piccolo calibro e equivoci amanti dei servizi segreti americani. Un lascito testamentario, lacerante e umoristico, della poetessa malata che racconta con pennellate amaramente ironiche la sua resistenza a denti stretti, come spiando il mondo dalle fessure di una tapparella per non far vedere che si sta piangendo. Uno spirito eroico, la Messmer in cui si traveste l’autrice, alla ricerca costante di una parola poetica, contro l’aridità, il calcolo, il conformismo impietoso. La sua Bologna, ritorta tra le ombre dei vicoli, brulica di personaggi irridenti e goffi, teneramente comici nella loro ostinazione trasgressiva che, come in un sogno allucinato, prendono le forme ipertrofiche di sagome deformate del fumetto. La parola scorre impetuosa tra i rimandi jazz e barocchi delle musiche di Enrico Guerzoni mentre le tavole di Carlo Pastore e Nicola Barzanti costruiscono un bestiario antropomorfo, segno concreto di un racconto poetico per immagini.

Durata: 1 ora e 15 minuti

Dati artistici

di Patrizia Vicinelli
interpretazione e regia Francesca Ballico 
musica Enrico Guerzoni
immagini Nicola Barzanti e Carlo Pastore
organizzazione Maurizio Sangirardi
produzione Associazione Ca' Rossa

 

disegno di Carlo Pastore

 

In residenza al "Cantiere Moline" il 28 e 29 marzo 2019